WASHINGTON - Come Obama aveva pronosticato, l'attesissimo Supermartedì non ha deciso la gara in campo democratico. Dopo una notte lunga e appassionante, la maratona elettorale di 17 ore lascia Hillary Clinton e il senatore dell'Illinois ancora testa a testa, senza un chiaro frontrunner per il partito dell'asinello.
Nessuna vittoria netta e un quadro piuttosto sfumato. Obama può vantare il numero più alto di stati conquistati, 13 contro gli otto di Hillary, ma la ex first lady si aggiudica il successo in quelli più ambiti, che regalano più delegati - come California e New York - e incassa così un importante vantaggio psicologico sull'avversario.
PHOENIX - Il Supermartedì sorride a John McCain. Non c'è stato il trionfo annunciato e in alcuni Stati il senatore dell'Arizona è andato meno bene del previsto, ma la sua vittoria è netta e dopo la grande tornata elettorale di ieri la nomination di "SuperMac" come candidato repubblicano nella sfida di novembre è ormai a portata di mano. In una gara in cui le regole del Grand Old Party danno al vincitore (quasi ovunque) tutti i delegati, McCain si impone in otto Stati: vince i più grandi, California, New York, New Jersey e Illinois, conquista ovviamente l'Arizona, ma si impone anche in Missouri, Connecticut, Oklahoma e Delaware.
SCIENZE - Gli astronomi di tutto il mondo stanno scrutando il cielo aspettando ormai il suo passaggio da ben 17 anni.
La cometa Faraday, il cui arrivo nell'orbita terrestre sembra previsto tra circa un mese e mezzo, consentirà di poter fare importanti scoperte riguardanti l'origine del nostro pianeta.
La cometa infatti, sembra essere composta dagli stessi materiali che miliardi di anno addietro diedero origine al Big Bang.
Dato interessante, la cometa sembra aver subito negli ultimi giorni un msiterioso aumento di volume.
Gli astronomi hanno però classificato tale fenomeno come un normalissimo errore umano.